La trombosi venosa retinica consiste nell’occlusione della vena centrale della retina o di un suo ramo.
Cause
La trombosi venosa della retina si verifica per la formazione di un coagulo, chiamato trombo, che impedisce il deflusso del sangue venoso.
Fattori di rischio sono: l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’ipercolesterolemia, il fumo, l’obesità, i difetti della coagulazione, l’uso di contraccettivi orali e il glaucoma.
Quadro clinico
L’occlusione venosa può interessare la vena centrale della retina (occlusione della vena centrale) o un suo ramo (occlusione di branca).
Nella retina si sviluppano diffuse emorragie ed edema nell’area coinvolta.
La trombosi può provocare due complicanze che determinano un danno della funzione visiva:
- L’edema della parte centrale della retina, ossia una raccolta di liquido all’interno del tessuto retinico.
- L’ischemia, ossia uno stato di sofferenza della retina causato dalla ridotta irrorazione sanguigna e conseguente insufficiente afflusso di ossigeno ai tessuti.
Nel caso in cui l’area ischemica sia sufficientemente ampia, nel tentativo di vascolarizzare il tessuto sofferente si generano dei vasi sanguigni anomali, chiamati neovasi, che, essendo di struttura diversa dalle normali vene e arterie, possono sanguinare riducendo drammaticamente e improvvisamente la vista.
Inoltre, la formazione di neovasi al livello dell’angolo della camera anteriore può provocare una grave forma di glaucoma, chiamato glaucoma neovascolare.
A differenza dell’edema, il calo della vista dovuto al sanguinamento dei neovasi e il glaucoma non si verificano in concomitanza con la trombosi, ma da 1 a 3 mesi dopo.
Sintomi
La trombosi provoca una riduzione improvvisa dell’acuità visiva, spesso con distorsione delle immagini.
Nel caso in cui vi sia una trombosi della vena centrale, la riduzione dell’acuità visiva è sempre molto grave, e le possibilità di recupero sono generalmente molto scarse.
Nel caso della trombosi di branca, il grado di compromissione della vista è in relazione alla zona di retina interessata dalla malattia.
La prognosi è generalmente migliore, e in alcuni casi vi può essere un recupero completo della funzione visiva.
Diagnosi
La diagnosi della trombosi venosa è innanzitutto una diagnosi clinica, che l’oculista effettua attraverso la visita oculistica e l’esame del fondo dell’occhio.
L’oculista eseguirà una fluoranagiografia per valutare la presenza di ischemia e di edema, e un OCT (tomografia ottica a coerenza) per valutare la presenza di edema.
Terapia
La terapia è rivolta innanzitutto a sciogliere il trombo con farmaci anticoagulanti e con cortisonici per bocca, al fine di ridurre la componente infiammatoria ed edematosa.
E’, inoltre, importante eseguire gli esami necessari a ricercare le cause che hanno prodotto la trombosi.
Per quanto riguarda il trattamento dell’edema retinico, nel caso in cui l’edema sia esteso e coinvolga la macula, si eseguono iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenici o di cortisoni; mentre, nel caso in cui l’edema sia localizzato, si potrà eseguire un trattamento fotocoagulativo laser.
Per il trattamento dell’ischemia si ricorre al trattamento di fotocoagulazione laser per prevenire la formazione di neovasi, e per indurne la regressione nel caso in cui essi siano già presenti.


Esame del fondo: trattamento laser Iniezione intravitreale



