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VISIONE SDOPPIATA

La comparsa di una visione sdoppiata con entrambi gli occhi aperti, che scompare chiudendo uno dei due occhi, si chiama diplopia.
Essa e’ dovuta a un’improvvisa perdita del normale allineamento fra i due occhi, per cui ciascuno di essi fissa un’immagine diversa.
Questa situazione, a volte transitoria, può verificarsi:

  1. A seguito di uno scompenso del coordinamento fra i due occhi in persone nelle quali i meccanismi neuromuscolari che sovrintendono la cooperazione fra i muscoli oculari sono labili (strabismo).
  2. Per una paralisi che interessa uno o più muscoli degli occhi.
    Di solito, questi episodi si verificano in persone anziane affette da ipertensione o diabete, e hanno come causa eventi ischemici, che colpiscono i muscoli della muscolatura oculare estrinseca.
    Generalmente si tratta di episodi reversibili.
    E’ consigliabile, a completamento dell’indagine, una valutazione neurologica per escludere malattie del sistema nervoso centrale, in particolare quando questi sintomi si manifestano in persone giovani.

RAPIDO CALO DELLA VISTA E VISIONE ANNEBBIATA

Un calo della vista che si sviluppa in qualche giorno può essere dovuto a:

  1. Iridociclite, un processo infiammatorio a carico del segmento anteriore dell’occhio.
  2. Uveite posteriore, un processo infiammatorio a carico del segmento posteriore.
  3. Retinite e coroidite, processi infiammatori a carico della retina o della coroide.
    Generalmente, gli episodi infiammatori si accompagnano a dolore; dolore e arrossamento nell’iridociclite.
  4. Corioretinopatia sierosa centrale, malattia in cui si verifica un sollevamento della neuroretina con accumulo di liquido tra retina ed epitelio pigmentato.
    Si tratta di una malattia che colpisce soggetti giovani e, di solito, ha una remissione spontanea.
  5. Trombosi della vena centrale della retina o di una sua branca.
    Si verifica per la formazione di un trombo a livello dell’emergenza della vena centrale dal nervo ottico o lungo il decorso di una branca della vena centrale della retina.
    E’ più frequente in persone affette da malattie cardiache o del sistema circolatorio, diabetici e ipertesi.
  6. Neurite ottica, malattia infiammatoria del nervo ottico, che si sviluppa per cause diverse.
    Nei giovani spesso è il primo sintomo della sclerosi a placche. Spesso si accompagna a dolore.
  7. Cheratite o abrasione corneale, associata a lacrimazione e, spesso, a dolore puntorio che rende difficile tenere aperto l’occhio.
  8. Attacco di glaucoma acuto.
    La visione annebbiata si accompagna a forte dolore gravativo a livello dell’orbita e della fronte, a marcato arrossamento e, a volte, a episodi di vomito.

PROGRESSIVO CALO DELLA VISTA

Un progressivo calo della vista che si sviluppa nel corso di mesi, talvolta senza che il paziente se ne accorga, è tipico dell’insorgenza della cataratta.
Altri sintomi iniziali della comparsa di una cataratta sono: visione sdoppiata delle luci e aloni intorno alla fonti luminose.

OCCHIO CHE PUNGE

La sensazione di occhio che punge o, come spesso viene riferito dai pazienti, sensazione di “avere qualcosa nell’occhio”, è un sintomo molto comune, dovuto il più delle volte a un’alterazione del film lacrimale.
Il film lacrimale costituisce un sottile e uniforme strato liquido che, in condizioni normali, ricopre la cornea, garantendole protezione e nutrimento. 
Un’alterazione di questo strato determina sensazione di corpo estraneo, spesso accompagnata da lacrimazione e, talvolta, da arrossamento della congiuntiva.
In alcuni casi, l’esame della cornea rivela erosioni corneali più o meno estese.
L’alterazione del film lacrimale più frequentemente si verifica a seguito di un’alterazione della qualità della lacrima per una modificazione della parte grassa della lacrima, il sebo, un grasso prodotto dalle ghiandole di Meibomio, piccole ghiandole localizzate vicino alle ciglia.
Modificazioni del sebo conseguono a processi infiammatori e degenerativi che interessano la cute palpebrale, e sono molto comuni nelle persone anziane.
Spesso si verificano in soggetti affetti da dermatiti.
Meno frequentemente l’alterazione del film lacrimale dipende da una ridotta produzione di lacrime per danni alle ghiandole lacrimali in corso di malattie autoimmuni (sindrome di Sjogren) o a seguito della perdita della normale innervazione della cornea. 
A volte l’alterazione del film lacrimale può derivare da una non corretta chiusura della rima palpebrale per paralisi del settimo nervo cranico o per alterazioni dell’anatomia delle palpebre.
Infine, alterazioni delle lacrima possono essere la conseguenza di un uso prolungato di lenti a contatto.
In presenza di un’alterazione del film, è fondamentale individuarne le cause, per poter intraprendere una terapia corretta.

OCCHIO CHE LACRIMA

La lacrimazione rappresenta una risposta sensoriale dell’occhio a uno stimolo irritativo.
Essa può avere diverse cause.

  1. Spesso la lacrimazione consegue a un’alterazione del film lacrimale, quel sottile strato di lacrima che, in condizioni normali, costituisce un’uniforme e omogenea pellicola di liquido, che svolge funzione di protezione e garantisce gli scambi metabolici.
    Di solito, la lacrimazione segue o si accompagna a sensazione di corpo estraneo.
    Numerosi sono i motivi di alterazione del film lacrimale: una condizione patologica che coinvolge le ghiandole di Meibomio; alterata dinamica del film lacrimale per incompleta o scorretta chiusura delle palpebre; ridotta produzione basale di lacrima per danni all’innervazione corneale (ad esempio, nel primo post operatorio degli interventi di chirurgia refrattiva).
  2. La lacrimazione può, altresì, derivare da una chiusura dei canalini o del dotto lacrimale, che costituisce la via di deflusso fisiologica delle lacrime dall’occhio al naso.
  3. Altre volte, la lacrimazione consegue a processi infiammatori che interessano la congiuntiva o il bulbo oculare, come congiuntivite, cheratiti, blefariti, iridocicliti.
    In quest’ultimo caso, si associano ad arrossamento dell’occhio, talvolta a dolore, fastidio alla luce, visione annebbiata.
  4. In ultimo, lacrimazione abbondante associata a intenso dolore si manifesta in presenza di un’abrasione della cornea o di un corpo estraneo ritenuto.

LAMPI AL BUIO

La comparsa di lampi visibili al buio alla periferia del campo visivo è il sintomo che caratterizza una trazione vitreoretinica periferica.
Questo sintomo si accompagna o precede il distacco posteriore del corpo vitreo.
Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa che occupa la porzione posteriore dell’occhio tra il cristallino e la retina.
Nel corso degli anni il corpo vitreo subisce un processo di disidratazione con perdita di omogeneità, andando a generare zone più addensate e vere e proprie lacune.
La progressiva degenerazione del vitreo si completa con il distacco della porzione posteriore del vitreo, che è più tenacemente adesa alla retina.
Il distacco del vitreo è preceduto da trazioni del vitreo alla periferia della retina, i lampi, cui segue la comparsa di corpi mobili descritti come ragnatele, fili, puntini che fluttuano nel campo visivo. 
I corpi mobili, inizialmente densi e diffusi, tendono ad attenuarsi nel tempo.
Alla comparsa di questi sintomi, è importante esaminare la periferia della retina, ricercando eventuali rotture retiniche prodotte durante il processo di distacco del vitreo, in quanto le rotture, se non tempestivamente riconosciute e trattate, possono provocare il distacco della retina.
Soggetti più a rischio, e pertanto meritevoli di indagini più approfondite, sono i pazienti miopi e quelli sottoposti ad intervento di cataratta.

GRAVISSIMA RIDUZIONE O PERDITA IMPROVVISA DELLA VISTA O DI UNA PARTE DEL CAMPO VISIVO

Una gravissima riduzione o perdita improvvisa della vista può verificarsi nei seguenti casi:

  1. Infarto dell’arteria centrale della retina.
    Si verifica per la formazione di un trombo o per un embolo che ostruisce l’arteria centrale della retina.
    E’ più frequente in persone affette da malattie cardiache o del sistema circolatorio, diabetici e ipertesi.
  2. Infarto di una parte o della totalità delle fibre del nervo ottico nel tratto extrabulbare o alla sua emergenza del bulbo oculare.
    Se l’infarto colpisce la totalità delle fibre, si verifica una perdita completa della vista; se colpisce una parte di esse, si verifica un’amputazione del campo visivo.
    Come per l’infarto retinico, questa malattia è più frequente in persone affette da malattie cardiache o del sistema circolatorio, diabetici e ipertesi.
    Tuttavia, l’infarto del nervo ottico può svilupparsi anche nel corso di una malattia infiammatoria, chiamata arterite di Horton.
    E’ molto importante diagnosticare questa forma, sia poiché esiste una certa risposta alla terapia, sia per prevenire l’estendersi della malattia all’occhio controlaterale.
  3. Distacco totale della retina o di una sua parte.
  4. Distacco di coroide parziale o totale.
  5. Importante emorragia intraoculare.

CORPI MOBILI NEL CAMPO VISIVO

La comparsa improvvisa di corpi mobili costituisce il sintomo che caratterizza il distacco del corpo vitreo.
Sono descritti dai pazienti come mosche, fili, ragnatele, a volte associati a lampi che compaiono al buio lateralmente nel campo visivo.
Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa che occupa la porzione posteriore dell’occhio tra il cristallino e la retina.
Nel corso degli anni esso subisce un processo di disidratazione con perdita di omogeneità, andando a generare zone più addensate e vere e proprie lacune.
La progressiva degenerazione del vitreo si completa con il distacco della porzione posteriore del vitreo, che è più tenacemente adesa alla retina.
Il distacco si manifesta con la comparsa di corpi mobili inizialmente densi e diffusi, i quali poi tendono ad attenuarsi nel  tempo.
Il distacco del vitreo è spesso preceduto o accompagnato da fugaci lampi visibili al buio alla periferia del campo visivo, espressione di trazioni del vitreo sulla retina.
Alla comparsa di questi sintomi è importante esaminare la periferia della retina, ricercando eventuali rotture retiniche prodotte durante il processo di distacco del vitreo, che, se non tempestivamente riconosciute e trattate, possono provocare il distacco di retina.
Soggetti più a rischio, e quindi meritevoli di indagini più approfondite, sono i pazienti miopi e quelli sottoposti ad intervento di cataratta.
A volte la presenza di qualche corpo mobile isolato, più facilmente visibile su sfondo chiaro e con luce intensa, può rappresentare semplicemente un addensamento non accompagnato da distacco del corpo vitreo.

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