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CHIRURGIA REFRATTIVA (DOMANDE SU)

Quali sono i defetti  che si possono correggere con la chirurgia refrattiva?
E’ possibile correggere  miopia, ipermetropia e astigmatismo. La correzione della presbiopia presenta forti limiti: buoni anche se parziali risultati si ottengono con la correzione laser se la presbiopia  associata all’ipermetropia. Una possibile altra soluzione per corregere la presbiopia, da attuarsi nella correzione laser di un difetto refrattivo, è la miopizzazione dell’occhio non dominante in modo da privilegiarne la visione da vicino. Per verificare se questa condizione è ben sopportata è consigliabile riprodurla prima dell’intervento facendo indossare lenti a contatto.  Buoni risultati nella correzione della presbiopia infine si ottengono nell’intervento di facoexersi con impianto di lenti multifocali.

Da che età è consigliabile eseguire un intervento di chirurgia refrattiva?
Il criterio  è la stabilità del difetto refrattivo, quando cioè il difetto è stabile da un certo tempo perché l’occhio ha completato il suo periodo di crescita anatomica?

Fino a che valore si può correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo?
I limIti della correzione laser dei difetti refrattivi sono dettati dalla necessità che la cornea conservi adeguate caratteristiche geometriche e strutturali. La cornea costituisce la principale lente dell’organo della vista. Il trattamento laser modifica la curvatura della cornea appiantendola nella correzione della miopia e dell’astigmatismo miopico e incurvandola nella correzione di ipermetropia e astigmatismo ipermetropico. Inoltre la correzione laser comporta la rimozione di tessuto e quindi un assotigliamento della cornea. Entrambe queste modificazioni devono avvenire entro certi limiti.
Si può affermare che mediamente è possibile correggere la miopia fina a 8-9 diottrie,  ipermetropia fino a 4-5 diottrie e l’astigmatismo fino a  5 diottrie.

Fino a  che età è possibile sottoporsi alla chirurgia refrattiva?
Non esiste un età limite per sottoporsi alla chirurgia refrattiva. E’ però necessario che i tessuti oculari siano normali: Il cristallino non presenti segni di cataratta e la lacrimazione sia adeguata.

Quali tecniche si possono usare nella chirurgia refrattiva laser?
Si distinguono tecniche di superficie: PRK, lasek,   queste tecniche prevedono la rimozione dell’epitelio con vari metodi e il rimodellamento della cornea sottostante con il laser ad eccimeri.
La lasik che prevede la conservazione dell’epitelio attraverso la creazione di un lembo superficiale di cornea contenente l’epitelio. Questo lembo viene ribaltato per eseguire il trattamento con laser ad eccimeri e poi riposizionato. Il lembo in origine veniva  creato con uno strumento tagliente meccanico: il microcheratomo. L’avvento del laser a femtosecondi, un laser che permette di creare un piano nel tessuto corneale senza produrre tagli, ha reso questa tecnica precisa e sicura.
Un ultima tecnica chiamata Smile prevede l’ asportazione dall’interno dello stroma corneale di un lenticolo di tessuto ottenuto con il laser a femtosecondi di spessore determinato in base al difetto da correggere.

Quali sono le differenze fra la  lasik con laser a femtosecondi e la PRK?
La tecnica lasik con laser a femtosecondi garantisce gli stessi risultati della PRK ma consente un recupero visivo molto più rapido. Già il giorno dopo l’intervento la qualità della visione  è tale da consentire  di svolgere una vita normale. Inoltre  questo intervento evita i postumi fastidiosi e talvolta dolorosi che si manifestano i primi 2 o 3 giorni dopo l’esecuzione della PRK.
Tuttavia non tutti i pazienti sono candidabili all’intervento di lasik con laser a femtosecondi. Devono presentare uno spessore corneale sufficientemente elevato per poter da essere sottoposti a questo intervento. Inoltre per i soggetti più giovani, per i quali vi è  una maggior rischio di progressione nel tempo e quindi maggior probabilità di necessitare di un ritrattamento, è preferibile eseguire un intervento di PRK poiché il ritrattamento presenta minori difficoltà

Quali differenze ci sono nel decorso operatorio fra la tecnica PRK e lasik?
Le differenze sono nei tempi di recupero e nelle caratteristiche del decorso post operatorio. Quando si esegue una PRK si rimuove l’epitelio corneale che impiega circa 3 giorni per rigenerarsi. In questo periodo l’occhio lacrima e la visione è annebbiata. Dopo la riformazione dell’epitelio la qualità della visione migliora progressivamente e di solito, dopo 8-10 giorni , è possibile riprendere le attività abituali. Quando si esegue una lasik il decorso post operatorio è indolore e immediato. Il paziente può già vedere bene il giorno dopo.

In base a quale criterio viene scelto l’intervento di PRK o lasik?
L’intervento di lasik eseguito con il laser a femtosecondi presenta gli stessi profili di sicurezza dell’intervento di PRK mentre offre tempi di recupero più rapidi e minor fastidi post operatori. Per questi motivi quando è possibile  è il trattamento da preferire. Tuttavia nell’intervento di lasik  il trattamento viene eseguito a maggiore profondità rispetto alla PRK quindi è necessario che la cornea presenti uno spessore sufficiente a renderla idonea al questo trattamento. Per questo motivo valori di miopia molto elevati difficilmente potranno essere trattati con la tecnica Lasik. Al contrario la presbiopia in cui viene trattata la periferia della cornea, vanno preferibilmente  trattati con  la tecnica Lasik.
Per i ragazzi più giovani la PRK  è il trattamento di scelta poiché in queste persone la probabilità che il difetto nel tempo possa ulteriormente progredire è più alta e i  ritrattamenti sono più semplici da eseguire con PRK. Stessa scelta a favore della PRK và fatta per gli sportivi che eseguono attività a rischio di trauma, poiché un trauma corneale in un occhio sottoposto a PRK è potenzialmente meno dannoso  che in un occhio sottoposto a lasik.

Quali sono le possibili complicanze degli interventi di chirurgia refrattiva?
E’ importante nella chirurgia refrattiva una corretta scelta dei candidati. Non tutti i pazienti per età, condizioni generali, condizioni oculari ed entità del difetto possono essere sottoposti ad intervento. Una corretta selezione del paziente evita la comparsa di complicanze di rilievo.
Possibili complicanze sono la regressione ovvero un minima ricomparsa del difetto refrattivo entro il primo anno per effetto dei processi ripartivo-cicatriziali che interessano la cornea e, nel caso della PRK, la comparsa di haze, ovvero una lieve riduzione della trasparenza corneale che può comparire nei primi mesi dopo l’intervento. Con i laser che si utilizzano oggi queste complicanze sono rare e sono curabili con un’adeguata terapia medica in collirio.

E’ possibile sottoporsi ad intervento di chirurgia refrattiva con il Sistema Sanitario Nazionale?
I livelli essenziali di assistenza prevedono l’erogazione degli interventi di chirurgia refrattiva con il sistema sanitario nazionale nei seguenti casi: astigmatismo superiore alle 4 diottrie, differenza di difetto refrattivo tra i due occhi di almeno 4 diottrie solo per l’occhio con il difetto più elevato, difetti refrattivi esito di  interventi chirurgici sull’occhio.

E’ possibile la correzione di difetti che non possono essere trattati con il laser?
Per difetti di entità troppo elevata per essere corretti con la chirurgia laser si può ricorrere all’impianto di una lente intraoculare segueno questi criteri:
nelle persone giovani che ancora conservano la capacità di messa a fuoco da vicino è possibile impiantare una  lente intraoculare conservando il cristallino, sempre che l’occhio presenti lo spazio sufficiente per poter introdurre una lente.  Queste lenti possono essere introdotte in camera anteriore davanti all’iride a cui vengono fissate o dietro all’iride tra quest’ultima e il cristallino.
Per persone oltre i 40-45 anni è possibile eseguire un intervento di facoexeresi (asportazione del nucleo del cristallino con impianto di lente nel sacco capsulare). Questo intervento, che nella modalità di esecuzione è analogo all’estrazione di cataratta, permette di correggere miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia con l’introduzione di lenti multifocali.

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