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IL GLAUCOMA CRONICO

Il glaucoma cronico è una malattia del nervo ottico, di solito correlata a un aumento della pressione oculare.
E’ un malattia cronica e progressiva che, se non curata, può portare alla cecità.
Nel glaucoma si sviluppa un danno progressivo del nervo ottico, che nella maggioranza dei casi è determinato da un aumento della pressione oculare, il cd. ipertono oculare, in genere determinato da un aumento delle resistenze al deflusso dell’umor acqueo a livello del trabecolato uveosclerale, ovvero la struttura attraverso la quale l’umor acqueo fuoriesce dal bulbo oculare (Fig.1).
Valori elevati di pressione oculare nel tempo producono un danno del nervo ottico (Fig.2), che progredisce in assenza di sintomi se non nelle fasi terminali.                       

Cause
Il glaucoma cronico si può sviluppare in maniera isolata, o essere associato ad altre anomalie oculari congenite o sindromi acquisite: glaucomi da malformazione dell’angolo, da dispersione di pigmento uveale (glaucoma pigmentario), da dispersione di materiale proveniente dalla capsula del cristallino (glaucoma da pseudesfoliatio) o per formazione di neovasi sanguigni che si generano nell’angolo della camera anteriore per ischemia nella retinopatia diabetica o nella trombosi venosa della retina (glaucoma neovascolare).
Inoltre, il glaucoma cronico può essere la conseguenza di episodi infiammatori ripetuti che coinvolgono il segmento anteriore dell’occhio, traumi, uso prolungato di alcuni farmaci, in particolare cortisonici in collirio, o essere l’evoluzione cicatriziale di un attacco di glaucoma acuto.
Esiste, infine, una forma di glaucoma cronico chiamato glaucoma a bassa pressione, in cui si verifica una progressione del danno del nervo ottico in assenza di un aumento del tono oculare. Questa forma ha scarsa responsività alla terapia.

Prevenzione
Il glaucoma cronico è una malattia che evolve senza sintomi, ma provoca un progressivo e irreversibile restringimento del campo visivo (Fig.3) che, se non curato, può portare alla cecità.
Solo nelle fasi terminali, quando il campo visivo è fortemente ridotto, il paziente si accorge della difficoltà a vedere.
Per questo motivo è molto importante un’adeguata attività di prevenzione, con misurazione della pressione oculare alla quale si devono sottoporre tutte le persone  dopo i 40 anni, meglio se tra i 30 e i 40, con particolare attenzione a coloro che hanno casi di glaucoma in famiglia.             

Diagnosi 
Il riscontro di una pressione oculare elevata e/o di un’accentuata escavazione del nervo ottico durante una visita oculistica dovranno essere seguiti da un esame del campo visivo.
La diagnosi di glaucoma viene posta al riscontro di un danno funzionale del nervo ottico, che si evidenzia all’esame del campo visivo.
L’indagine diagnostica deve essere completata con la pachimetria corneale, cioè la misurazione dello spessore della cornea, per ottenere un valore esatto della pressione oculare e uno studio dell’angolo della camera anteriore.
Esistono altri esami strumentali utili a confermare la diagnosi e a seguire il decorso di un glaucoma, che sono: l’analisi OCT dello spessore delle fibre ganglionari della retina e l’analisi OCT del nervo ottico e dello spessore delle fibre nervose.
In particolare, l’analisi delle fibre ganglionari permette di accertare la presenza di danni molto precoci quando non sono ancora riscontrabili alterazioni del campo visivo.

Fig.1 Percorso dell’umor acqueo e deflusso dal trabecolato
Fig.2
Fig.3

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